APPUNTI DI VIAGGIO – TAPPA #7

di Veronica Franzosi

People / Audio Kids

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Dopo la visita alla Triennale cominciano per i bambini dell’IC Locchi i laboratori teatrali a scuola, guidati da  Veronica Franzosi, attrice e formatrice.   
Gli oggetti diventano personaggi con una storia, una voce, un modo di muoversi e di interagire con gli altri. 


Veronica ripercorre l’inizio di questa esperienza attraverso un racconto per immagini in cui proprio gli oggetti sono i protagonisti, tra le impressioni dei bambini e le sue suggestioni.

1) PRATONE

Pratone è stato l’oggetto più amato, disegnato, riprodotto e discusso di tutta la Collezione. Secondo la maggioranza, però, se potesse parlare griderebbe al mondo la sua insofferenza verso il mondo dell’infanzia e la sua dichiarata fobia dei bambini. 

2) TOIO

Questa lampada di Castiglioni ha colpito particolarmente me. Si tratta di una versione di una lampada da salotto sormontata da un faro da auto, per il cui funzionamento è necessario un trasformatore. Mi piace molto l’idea del gioco di unire due oggetti nati per scopi simili ma diversi (l’illuminazione). Questa lampada mi ha anche fatto fare un figurone: ospite per un caffè a casa di una signora di ottimo gusto, ho subito notato la sua Toio in salotto e l’ho riconosciuta, guadagnandomi a mia volta da parte sua l’appellativo di “signora di ottimo gusto”. Grazie Audiokids!

3) TRAMONTO A NEW YORK

Questo è un divano meraviglioso di Pesce, che accoglie i visitatori della Collezione da una splendida posizione sopraelevata. Si tratta di una rappresentazione perfetta del titolo. E’ un oggetto immediato, bellissimo: secondo i bambini rappresenta l’orgoglio e, se potesse mangiare o bere, farebbe sempre l’aperitivo. 

4) MOON BOOT

Sono da sempre appassionata della storia delle prime esplorazioni dello spazio e della Luna, una curiosità che fin da bambina condivido con mio papà e mio fratello. Allo stesso modo, siamo tutti e tre grandi appassionati di sci. Immaginate il tuffo al cuore quando ho scoperto che i MOON BOOT, le scarpe da neve, sono letteralmente stati progettati sul modello degli scarponi dei primi astronauti. E’ stato interessante fare questa connessione a 37 anni, pur avendo un paio di Moon Boot da anni e anni a disposizione nella mia attrezzatura da sci.E’ anche molto interessante fermarsi a riflettere su quanto certi oggetti abbiano un impatto non solo pratico ma anche emotivo sulle nostre vite e sulle nostre storie: per me i Moon Boot rappresentano letteralmente contemporaneamente due mattoncini della mia vita e della mia storia. 

5) LIBRERIA CARLTON

“Veronica, questa  libreria è la più simpatica di tutto il museo. Secondo me racconta un sacco di barzellette e fa scherzi a tutti gli altri oggetti quando il museo dorme e non c’è nessuno!”

E SE IO FOSSI UN OGGETTO?

Sarei la LEXICON della OLIVETTI, o comunque sarei una macchina da scrivere. Amo talmente tanto le macchine da scrivere che ne ho due- rigorosamente Olivetti- che tengo in bella mostra in casa e ho usato il carattere per il logo della mia attività. 

Le macchine da scrivere raccontano un tempo lento, analogico, un tempo di creazione non immediata, che richiede più tempo e molta attenzione  e presenza, perché cancellare è difficile. Una macchina da scrivere racconta di un’anima vintage e rumorosa (che bello il suono del ticchettio), racconta di storie che si dipanano con calma e cura, racconta di odore di macchie di inchiostro e racconta delle mie nonne, anche loro mattoncini fondanti della mia storia. L’Olivetti racconta anche, meno metaforicamente, un pezzo di storia concretissima della mia famiglia, racconta di mio nonno che ne aprì una filiale a Buenos Aires e di un’avventura in Argentina durante gli anni irripetibili del boom. 

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